Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei due decreti attuativi (Dm 6 agosto 2020 – Requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e Dm 6 agosto 2020 – Requisiti delle asseverazioni per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici) va a regime il meccanismo del superbonus 110% introdotto dal decreto Rilancio (Dl 34/2020, convertito dalla legge 77/2020).
La possibilità di avere uno sconto immediato in fattura, in alternativa alla cessione del credito alle banche , è di gran lunga l’elemento che attira di più l’attenzione: per la prima volta una detrazione fiscale arriva a coprire interamente il costo dei lavori. La detrazione si recupera in 5 anni e si applica alle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Vediamo allora chi ha diritto al superbonus 110%, e come lo si può ottenere, nelle due versioni ecobonus e sismabonus.
Cosa rientra nell’ecobonus al 110 per cento
Sono agevolati gli interventi di seguito elencati e indicati dalla normativa come lavori trainanti:
– interventi di isolamento termico (che coinvolgano almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio)
– sostituzione dell’impianto termico con un impianto ad alta efficienza (la norma permette di scegliere tra diverse tecnologie:
° caldaie a condensazione
° pompe di calore
° micro-cogenerazione
°sistemi ibridi e così via
I massimali di spesa cambiano a seconda del tipo di intervento e di edificio, come vedremo più avanti.
Quando si esegue almeno uno di questi lavori “trainanti” – cioè la coibentazione o l’intervento sull’impianto termico – si può avere la detrazione del 110% anche per le opere agevolate con l’ecobonus ordinario (sono i cosiddetti lavori “trainati”): ad esempio, la sostituzione degli infissi o l’installazione di schermature solari.
Inoltre, il decreto Rilancio ecobonus sismabonus permette di abbinare ai lavori “trainanti” – sempre al 110% – anche i seguenti lavori:
– installazione di impianti fotovoltaici, eventualmente con sistemi di accumulo
– colonnine per la ricarica delle auto elettriche
Il superbonus sui lavori “trainati” si recupera in 5 anni. Le spese per i lavori “trainati” devono essere sostenute tra la data di inizio e di fine degli interventi “trainanti”.
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I requisiti per l’ecobonus al 110%
Per accedere all’ecobonus al 110% bisogna migliorare di due classi energetiche l’efficienza dell’intero edificio (ad esempio, una casa monofamiliare o un condominio) o della singola unità immobiliare su cui si interviene, se si tratta di una unità che sia funzionalmente indipendente e abbia un accesso autonomo dall’esterno (ad esempio, una villetta a schiera).
Inoltre, le persone fisiche che eseguono gli interventi di ecobonus 110% trainanti e trainati possono applicarli al massimo su due unità immobiliari. Con l’avvertenza che i lavori eseguiti a livello condominiale non contano, quindi non “consumano” il limite di due unità; inoltre, per il sismabonus 110% non c’è nessun limite quantitativo.
Asseverazioni, documentazione e altri oneri
Per l’ecobonus 110% è necessario un set documentale piuttosto pesante. Servono:
1) l’Attestato di prestazione energetica (Ape) pre e post intervento, redatto nella forma della dichiarazione asseverata;
2) una asseverazione redatta da un tecnico abilitato con cui si garantisce che i lavori rispettano i requisiti prestazionali con cui si certifica che le spese sono «congrue» (cioè, non gonfiate, seguendo i criteri fissati dal Dm Requisiti 6 agosto 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 ottobre). Questa asseverazione dovrà essere trasmessa all’Enea secondo le istruzioni che saranno diramate dal ministero dello Sviluppo economico;
3) il visto di conformità rilasciato da un commercialista, Caf o intermediario abilitato, quando si sceglie la cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura.
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Limiti di spesa ecobonus 110 per i lavori trainanti
I limiti di spesa per l’isolamento termico su cui calcolare la detrazione del 110% sono:
– 50mila euro per edifici monofamiliari o unità immobiliari “indipendenti”;
-40mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari per i condomìni che hanno da 2 a 8 unità
– 30mila euro negli edifici composti da più di 8 unità.
Per l’intervento sugli impianti termici il limiti di spesa sono i seguenti:
– 30mila euro per gli edifici monofamiliari o “indipendenti”;
– 20mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari nei condomìni fino a 8 unità;
-15mila euro nei condomìni oltre le 8 unità
Sostituzione delle finestre e detrazione 2020
Il cambio degli infissi rientra nell’ecobonus al 110% in 5 anni solo se abbinato a lavori “trainanti” (cappotto o impianto termico). E questo – nota bene – anche se i lavori “trainanti” sono quelli eseguiti dal condominio. Attenzione ai limiti numerici, però: se una persona possiede tre alloggi in un condominio, secondo le Entrate avrà l’ecobonus al 110% su tutti e tre gli appartamenti per le parti comuni, mentre per i lavori nelle singole unità ne potrà agevolare solo due.
Se invece il cambio delle finestre è eseguito da solo beneficia della detrazione del 50% in 10 anni (sia come ecobonus sia come ristrutturazione edilizia) e in entrambi i casi si può chiedere lo sconto immediato in fattura o effettuare la cessione del credito d’imposta alle banche o ad altri soggetti;
Cosa rientra nel sismabonus 110 per cento
Il decreto Rilancio aumenta al 110% anche il sismabonus ordinario, che agevola gli interventi di messa in sicurezza antisismica delle abitazioni e degli edifici produttivi in zona di rischio sismico 1, 2 e 3. Non è agevolata la zona 4, la meno pericolosa in cui ad esempio ricade tutta la Sardegna.
Il decreto Rilancio non chiede di migliorare la classe di rischio sismico dell’edificio, ma un tecnico abilitato dovrà asseverare l’efficacia dei lavori alla riduzione del rischio sismico (Dm 58/2017) e la congruità delle spese. Anche in questo caso serve il visto di conformità in caso di cessione o sconto in fattura, e il professionista che apporrà il visto verificherà anche l’asserverazione.
La spesa massima è la stessa del sismabonus “base”: 96mila euro per unità immobiliare. Al sismabonus 110% si può abbinare – sempre con detrazione al 110% – l’installazione di pannelli solari fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Il condizionatore e la caldaia
L’installazione di un nuovo condizionatore non ha il 110% in quanto non agevolata dall’ecobonus ordinario, ma dalla detrazione del 50% sui lavori edilizi, recuperabile in 10 anni.
Discorso diverso per la sostituzione della caldaia: è un intervento potenzialmente “trainante”, ma solo se si rispettano tutti i requisiti fissati dal decreto Rilancio; altrimenti, beneficia dell’ecobonus al 65% o al 50% (se caldaia a condensazione in classe A, a seconda del tipo di modello) o della detrazione ordinaria del 50% (se rientra nella sola manutenzione ordinaria). Sia nel caso della caldaia che del condizionatore c’è la possibilità dello sconto immediato in fattura e della cessione del credito.
Chi ha diritto all’ecobonus e sismabonus 110 per cento
Il decreto Rilancio agevola i lavori eseguiti da:
1) condomìni (intendendo che sono agevolati tutti i possessori di unità nel condominio, così come gli inquilini, se sostengono le spese, mentre non sono agevolate gli edifici composti da più unità possedute da un unico proprietario);
2) persone fisiche che agiscano come privati;
3) Istituti autonomi case popolari (per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022);
4) cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
5) Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale iscritte nei registri;
6) associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nei registri del Coni ma solo per lavori sugli spogliatoi.
Imprese e professionisti sono agevolati solo in caso di interventi su parti comuni condominiali: ad esempio, quando una società possiede un appartamento in un condominio in cui si fanno lavori agevolati al 110 per cento. Il superbonus può spettare anche per unità non abitative (ad esempio negozi o uffici) ma solo – dicono le Entrate – se più di metà della superficie dell’edificio è occupato da unità residenziali; altrimenti le unità non abitative non sono agevolate dal superbonus.
Cessione del credito alle banche e sconto immediato
Il decreto Rilancio consente di cedere il credito d’imposta del 110% a fornitori, banche, intermediari finanziari e altri soggetti. Il provvedimento attuativo delle Entrate è stato diramato l’8 agosto, mentre l’apertura del canale per la comunicazione telematica delle opzioni (cessione o sconto in fattura) è fissata per il 15 ottobre. Le principali banche e assicurazioni, oltre alle Poste, hanno attivato o annunciato offerte per l’acquisto dei crediti d’imposta. Le Entrate hanno chiarito che il superbonus può essere ceduto anche a soggetti privati non legati al cantiere che ha dato luogo all’intervento (familiari, imprenditori e così via).
Lo sconto immediato in fattura è invece praticato dal fornitore che offre di eseguire un certo intervento in cambio di una riduzione del corrispettivo che può arrivare fino ad azzerare il prezzo nel caso del 110 per cento. Il fornitore cede poi il credito alla banca per farsi finanziare i lavori.
Il decreto Rilancio prevede la cessione alle banche e lo sconto immediato non solo per il 110% ma anche per altre detrazioni sui lavori, con la sola eccezione del bonus mobili 2020 e del bonus giardini 2020 , ai quali le detrazioni non si applicano.
R.E.D. Day Ma.C.-Torggler
Le zavorre Ma.C. per il fotovoltaico
Le zavorre per impianto fotovoltaico
Se parliamo di zavorramento di impianti fotovoltaici, ci riferiamo al supporto ideale per pannelli fotovoltaici da copertura piana. Le zavorre per l’impianto fotovoltaico sono ormai un accessorio indispensabile per la posa dei pannelli e per mantenerli supportati e stabili per lungo tempo. Era un sistema molto trascurato in passato ed ora rivalutato, visti gli innumerevoli vantaggi pratici ed economici che elencheremo in questo articolo.
Il fotovoltaico
Un esempio di struttura di zavorre su un tetto piano
Grazie alla transizione ecologica ed ai vari incentivi statali come Superbonus o Ecobonus, l’impianto fotovoltaico è diventato una priorità per tutti. I suoi vantaggi e utilità sono ormai conosciuti: il risparmio a lungo termine, l’assenza di manutenzione, l’indipendenza energetica, la produzione di energia pulita e così via. Insomma, è ormai risaputo che per investire sul futuro dell’energia, bisogna sicuramente puntare su fonti rinnovabili come l’energia solare.
Le uniche difficoltà che si presentano per un impianto fotovoltaico sono il luogo d’installazione e il corretto posizionamento/messa in sicurezza dell’
impianto stesso. Una volta risolti questi ostacoli iniziali, i pannelli non necessiteranno praticamente d’altro. Nel caso in cui la struttura d’appoggio dei pannelli sia piana è proprio qui che interviene il sistema di zavorramento.
Utilizzo delle zavorre Ma.C.
Come abbiamo già detto, lo zavorramento per il fotovoltaico è necessario per l’efficienza e la sicurezza dei pannelli.
Come Ma.C Srl, seguendo i trend di energia pulita e Bioedilizia, abbiamo creato una nostra zavorra in calcestruzzo che permette la corretta posa dei pannelli e che ne elimina tutti gli inconvenienti possibili. Installabili su copertura piana, terra battuta, asfalto e pavimentazioni con pendenza massima di 30°, le nostre zavorre in calcestruzzo assicurano una resistenza e durabilità molto elevate.
Scheda tecnica delle zavorre Ma.C. (pagina 35 del catalogo)
Il loro peso assicura l’impianto a terra e la struttura ne permette la corretta installazione con l’inclinazione desiderata. Il materiale di cui sono costituite le zavorre è il calcestruzzo armato, materiale che permette una bassissima usura nel tempo e la capacità di resistere anche alle perturbazioni più intense. In questo modo inoltre, un unico sistema può resistere a diverse installazioni successive.
Montaggio
Struttura di zavorre pronta alla posa dei pannelli
I vantaggi delle zavorre per fotovoltaico si vedono soprattutto nel montaggio: scaricando le zavorre dal camion si possono direttamente appoggiare sul tetto piano senza bisogno di forature che potrebbero rovinare l’isolamento della struttura. Il lavoro consisterà più che altro nell’assemblaggio delle apposite strutture per il fissaggio dei pannelli (tassellandole direttamente alla zavorra) e trasformando così le singole zavorre in un supporto unico e inamovibile per l’appoggio dei pannelli. In genere questo è un processo che aumenta i costi, poi che dilata i tempi di lavorazione a causa di accessori aggiuntivi costosi e difficili da reperire. Il sistema pensato per le nostre zavorre invece rende questo passaggio molto semplice e realizzabile con un semplice avvitatore, senza bisogno di materiali di alcun genere per i fissaggi.
Conclusioni
Cappotto termico naturale
I Cappotti termici sono ormai una parte fondamentale dell’edilizia contemporanea. Quelli naturali o ecologici sono il futuro, e visti gli incentivi statali come il Sperbonus 110%, il momento per richiedere informazioni è arrivato! Chiamaci senza impegno per avere un quadro completo della situazione!
P. San Giovanni: Ma.C scelta per la fornitura del nuovo centro civico
Con grande onore rendiamo pubblico che la Ma.C è stata scelta per la fornitura edile ufficiale del nuovo centro civico in costruzione a Ponte San Giovanni, in via Cestellini.
E’ stata l’azienda edile Tosco Edil, incaricata dei lavori e collaboratore di vecchia data della Ma.C, a riporre ancora fiducia in noi richiedendoci l’ingente e complessa fornitura per il cantiere in questione.
Gestiamo spesso grandi ordini, immediati o diluiti nel tempo, e lo facciamo sempre con la massima professionalità. Questa volta però qualcosa ci ha spinto ad essere ancora più attenti. Probabilmente il fatto che i consumatori finali dell’opera, saremmo stati tutti noi.
Questo centro polivalente infatti fa parte di un progetto di riqualificazione che ospiterà la biblioteca comunale, la sede URP e servizi sociali, la sede dei vigili urbani, la circoscrizione 4.0 e un rimessaggio mezzi e attrezzature. Tutto servito da un ampio parcheggio dedicato.
L’andamento dei lavori e la fornitura Ma.C
Il progetto fu approvato definitivamente il 29 ottobre 2018 ed esecutivamente il 19 Dicembre. Iniziati i lavori ad inizio 2019, per cui Ma.C aveva già avviato una prima pratica di fornitura. Il cantiere incontrò però alcuni rallentamenti dovuti allo scoppio del Covid19. Prese le misure con tutte le nuove normative sotto pandemia, i lavori hanno ripreso il loro normale corso. Così Ma.C ha pian piano consegnato i propri materiali edili agli addetti ai lavori: partendo dai materiali di sicurezza anti Covid19, passando per cemento e legname per le fondamenta, ma anche i tubi e i nostri pozzetti in calcestruzzo per la gestione delle canalizzazioni, gli isolanti e impermeabilizzanti, le malte e i blocchi termici, e così via. Insomma, la Ma.C ha seguito e servito la fornitura di questo centro civico sin dall’inizio.
Uno dei carichi di fornitura in partenza per il centro civico
Lo scopo dell’intervento è quello di riqualificare un intero quartiere, prevedendo la realizzazione di diversi ambienti utili al pubblico come l’URP, i Vigili urbani o la Biblioteca, ed integrandoli con servizi pubblici già presenti come le Poste, la Asl, stazione ferroviaria, scuole e carabinieri. Questo permetterà a tutto l’ambiente adiacente a Piazza del Mercato di diventare un polo di servizi pulito e sostenibile. Noi abbiamo appoggiato e crediamo molto in questo progetto e la sua importanza socio-culturale per Perugia e Ponte San Giovanni. Per questo, nella fornitura Ma.C del nuovo centro civico abbiamo messo tutta la nostra serietà e preparazione.
La prima pietra
Il 30 di gennaio 2020 è stata apposta, in presenza del sindaco ed altri rappresentanti pubblici, la prima pietra della costruzioni a simbolo dello sblocco totale dei lavori.
Per l’occasioni erano presenti il sindaco Romizi, l’assessore Numerini, il Presidente della Consulta di Ponte San Giovanni Mincigrucci, alcuni rappresentanti dell’azienda Tosco Edil e altri della Ma.C. La manifestazione è stata un’occasione per apprezzare la partecipazione condivisa al progetto e per suggellare quest’ampia collaborazione.
Così si esprime in apertura l’assessore Numerini: ”La struttura risponde alla vocazione identitaria del quartiere di Ponte San Giovanni, che possiamo considerare una piccola municipalità, diventando un luogo di incontro per il quartiere stesso“ e gli fa eco poco dopo il Sindaco Romizi: ”Oggi, credo che quest’opera possa essere considerata il riconoscimento della dignità e dell’importanza di Ponte San Giovanni, con una riqualificazione che non si fermerà qui, perché è nostra intenzione ‘ricucire’ vari luoghi del quartiere…”. A rendere sacro l’incontro è la benedizione di don Antonio Sabatini, parroco della vicina chiesa di San Bartolomeo.
Dei tubi in calcestruzzo spediti in cantiere
”Tutti i clienti sono uguali, ma quando è la comunità che chiama, noi rispondiamo presente”
Percolatore Anaerobico ”MacPerc”: natura e carrabilità
Con l’avanzamento della tecnologia e la necessità di un’ecosistema rinnovabile, gli impianti di depurazione delle acque stanno facendo dei grossi passi avanti. Si ricerca sempre di più la sostenibilità della purificazione e lo smaltimento degli scarti, senza incorrere in un’ingente manutenzione dell’impianto di depurazione. A giocare un ruolo importante in questa dinamica è proprio il letto (o filtro) percolatore per il trattamento delle acque reflue.
Essendo produttori di manufatti in cemento, anche noi abbiamo investito sulla creazione di ”MacPerc”, un modello di percolatore con alcuni fondamentali punti di forza.
Procediamo però per gradi.
Cos’è un filtro percolatore
Il filtro percolatore è un reattore biologico per il trattamento delle acque reflue domestiche.
E’ realizzato solitamente in plastiche rinforzate e riempito di elementi in polipropilene ad elevata superficie specifica.
Essendo una parte di un impianto di depurazione, esso è connesso al resto tramite due tubi: uno in entrata, che immette l’acqua sporca sul fondo del letto, ed uno in uscita, che riprende l’acqua pulita dalla superficie.
Come funziona il percolatore: sfruttamento della chimica di base
Come già citato, oltre ai tubi in entrata ed uscita, il nostro percolatore è costituito da corpi di riempimento (polipropilene ad elevata superficie specifica) che hanno una funzione precisa: permettere la formazione della flora batterica all’interno della vasca.
Infatti questa particolare superficie permetterà l’attecchimento di un biofilm composto da microrganismi batterici anaerobici, immersi nel liquame della vasca. Questi microrganismi andranno ad agire, come da ciclo naturale, sulla depurazione dei liquami stessi decomponendoli.
Sezione di un filtro MacPerc Umbria
Semplificando infatti, il funzionamento del percolatore è fondato sulla riproduzione di fenomeni biochimici naturali, creando le condizioni necessarie per cui questi fenomeni siano costanti, controllati e più veloci.
Le sostanze inquinanti presenti nell’acqua vengono così biodegradate durante il percolamento dell’acqua attraverso il letto filtrante del filtro percolatore, restituendo in superficie acqua pulita.
Perchè MacPerc Umbria è diverso da tutti gli altri
I comuni percolatori che si trovano in vendita sono sicuramente efficienti, ma hanno un grosso problema: la struttura esterna è fatta generalmente in polietilene e perciò non possono essere in nessun modo carrabili se non realizzando sul posto una soletta in calcestruzzo armato. Questo significa non solo che andrà prevista nel progetto un’area che rimarrà inutilizzabile al passaggio, ma saranno necessari anche lavori per la posa della vasca e la sua stabilizzazione. La problematica si pone soprattutto sui condomini, dove l’impianto di depurazione è necessario ma lo spazio a disposizione è sempre ridotto.
MacPerc Umbria pronto al trasporto
Invece, la forza del percolatore ”MacPerc” è di avere la struttura in calcestruzzo armato, ricoperto da un solettone ad alta resistenza.
Questo permette una carrabilità completa (addirittura a carichi maggiori di 400kN) e un tempo di posa ridottissimo, poiché basta posizionare il percolatore nella fossa già predisposta ed interrarlo con la semplice terra di scavo.
Inoltre nel solettone, sempre in calcestruzzo armato, sono affogati degli appositi chiusini in ghisa che permettono un’agevole apertura per la consueta manutenzione della vasca.
Ovviamente ”MacPerc Umbria” è realizzato in ottemperanza al D.Lgs. 152/06 e dimensionato secondo D.G.R. Umbria n. 1024 del 19/09/2018 e, secondo necessità, disponibile in tre diverse misure: 100x100cm, 120x120cm, 150x150cm.
Domande frequenti
Essendo un trattamento depurativo secondario (conseguente quindi ad un pre-trattamento, come le vasche Imhoff) è difficile che si intasi ma possibile. Inoltre i nostri corpi di riempimento hanno una superficie per unità di volume filtrante di 140m2/m3, con un volume di vuoti superiore al 90%; con questa soluzione vengono minimizzati i rischi di intasamento del letto.
La vasca è completa di solettone ad alta resistenza con annegati chiusini in ghisa opportunamente dimensionati per ispezione e pulizia dell’impianto.
Assolutamente no. Nonostante il suo funzionamento si basi sulla decomposizione di agenti chimici, gli odori che ne provengono sono confinati all’interno della vasca.
Conclusioni
Abbiamo visto cos’è un percolatore, com’è strutturato, qual è il suo funzionamento e perchè ”MacPerc” è diverso dagli altri. Ti segnaliamo questo documento se vuoi approfondire la tua conoscenza in merito.
Il percolatore è sicuramente una soluzione curiosa per gli amanti della natura, ma anche vantaggiosa per chi sta decidendo che impianto di depurazione costituire in casa propria o altrove.
La strada per portare l’edilizia ad essere ad impatto zero è ancora lunga, noi ci stiamo provando già da tempo con il nostro reparto di Bioedilizia, intanto tu comincia con un percolatore!
Se necessiti di maggiori informazioni su costi e servizi, visita la nostra Home page e contattaci!
Materiali edili per bonus statali: affidati a dei professionisti
Come tutti ormai sanno, i bonus statali sono sostegni economici erogati in vari modi ai cittadini per incentivarli all’investimento su frangenti considerati fondamentali in questo periodo di critica transizione. Questi riguardano aspetti molto delicati, come l’attenzione ai rischi sismici, l’aumento dell’efficienza energetica per ridurre le emissioni, ristrutturazioni per il recupero del patrimonio edilizio e così via. Ma chi contattare per iniziare? Quali sono le tempistiche? Quali materiali edili è meglio scegliere per gli interventi?
Cosa fare?
Quello che non è infatti chiaro a tutti è che questi Bonus, per essere poi completamente e correttamente erogati, richiedono una mole di preparazione tecnica e burocratica molto ampia. Il comune cittadino che voglia svolgere dei lavori (fossero anche questi indicati come congrui al piano dei Bonus) senza aprire un’apposita pratica e senza coinvolgere un tecnico che ne possa dimostrare i requisiti e la fattibilità, NON riceverà alcun sostegno o rimborso statale. Rimandiamo qui per informazioni più dettagliate sulla prassi da seguire per accedere ai benefici dei vari Bonus.
Oltre al personale tecnico specializzato nella valutazione dei lavori e all’eventuale istituto di credito, un ruolo molto importante viene giocato anche dal fornitore di materiali necessari ai lavori. E’ importante che questo soggetto assicuri una certa continuità e affidabilità nella fornitura. Consigliamo di affidarvi sempre ad aziende che possano sostenere un ingente richiesta di lavoro, per evitare ritardi ed errori che potrebbero costare la riuscita dell’intervento. Importante anche conoscere i materiali edili per bonus statali a disposizione dell’azienda dato che, sopratutto nel Superbonus 110%, la richiesta di prodotti ecologici ed eco friendly è molto ampia.
Cosa può fare Ma.C Srl
Sotto questi punti di vista la nostra azienda ha molto esperienza ed è molto attenta e preparata. In primo luogo la nostra fornitura di materiali edili è davvero vasta e perciò in grado di essere presente da inizio a fine lavori senza dover richiedere assistenza esterna. In secondo luogo, la nostra squadra di esperti vi guiderà con consulenze sui materiali sin dall’inizio, in modo da scegliere la soluzione più adatta a voi. Essendo inoltre molto importanti i materiali a zero impatto ambientale, segnaliamo che la nostra azienda possiede un’intera gamma di prodotti appartenenti alla Bioedilizia, cioè completamente ecologici (qui un approfondimento su cos’è la Bioedilizia e perché è ormai fondamentale).
Inseriamo ora in dettaglio un piccolo elenco (non esaustivo) dei materiali edili per Bonus statali sempre presenti in azienda, divisi per Bonus e quindi per finalità:
Superbonus 110%
Bonus facciate
Stufa a legno e/o pellet Palazzetti
Sismabonus
Ecobonus
#Bonustatali #Edilizia #Bioedilizia #MaCsrl
Termocamino: l’evoluzione del camino tradizionale
Il futuro si presenta sempre più “green” grazie al lavoro dell’edilizia eco sostenibile: l’obiettivo auspicabile e richiesto dalla normativa, è quello di creare edifici a impatto quasi zero (NZEB) in linea con la visione di un mondo più verde.
L’obiettivo di rendere gli edifici sempre più performanti e sempre meno energivori ha portato alla diffusione di sistemi alternativi al riscaldamento tradizionale, che permettono di risparmiare energia senza rinunciare al comfort. Uno di questi è proprio il termocamino, che può essere considerato l’evoluzione del tradizionale caminetto a legna.
E’ importante prima di tutto conoscere le diverse tipologie di prodotto presenti in commercio, quali sono le loro caratteristiche, i vantaggi e i costi di acquisto.
Funzionamento e vantaggi offerti dai termocamini
Il termocamino è un camino a camera chiusa, che aumenta la propria efficienza rispetto a quella di un tradizionale camino.
Viene chiuso attraverso uno sportello di vetro termico, che essendo trasparente permette di godere della bellezza di un fuoco scoppiettante in casa, senza ridurre l’efficienza del camino.
Il fulcro, proprio come in un camino tradizionale, è il luogo in cui avviene la combustione, ovvero il focolare che viene rivestito di materiali termoisolanti, come la ghisa.
Anche nei termocamini è presente una cappa, necessaria per aspirare i fumi e indirizzarli verso l’esterno attraverso la canna fumaria. La struttura di questi componenti, in realtà, può cambiare a seconda che si tratti di un camino ad aria o ad acqua.
I vantaggi di un termocamino sono diversi, ma sicuramente il principale è proprio quello di risparmiare energia per riscaldare casa.
I termocamini possono essere affiancati a un sistema tradizionale, oppure usati in modo autonomo, ma grazie alla combustione di legna o pellet, la quantità di energia consumata sarà minore; inoltre, si possono ottenere sia il riscaldamento domestico, che – nel caso di un camino ad acqua – la produzione di acqua calda sanitaria.
Il termocamino ad acqua produce calore e acqua calda.
Un sistema di riscaldamento intelligente come il termocamino ad acqua consente di produrre non solo calore, ma anche ottimizzare la produzione di acqua calda
La manutenzione dei termocamini non risulta essere impegnativa, in quanto non è necessario fare interventi speciali di pulizia, ad eccezione della canna fumaria, che dovrà essere revisionata e pulita almeno una volta all’anno.
Come anticipato prima, anche la gradevolezza del focolare in un ambiente domestico non è sicuramente da sottovalutare.
Non dovrete infatti rinunciare alla bellezza estetica del tradizionale caminetto e alla splendida sensazione di un ambiente ben riscaldato: la struttura trasparente vi permetterà di vedere le fiamme attraverso il vetro temperato, con il vantaggio di non dover controllare costantemente la fiamma.
termocamino vulcano caldaie
Il termocamino Vulcano ha ottime prestazioni, paragonabili a quelle di una caldaia tradizionale, potendo riscaldare correttamente abitazioni fino a 320 mq, in qualsiasi zona climatica
Il termocamino è un complemento di design vero e proprio: potrete infatti scegliere i materiali di rivestimento e le dimensioni che meglio si adattano alla vostra abitazione per creare l’ambiente dei vostri sogni.
Infine menzioniamo la grande facilità di utilizzo: se non avete dimestichezza con il classico camino, questa è la scelta che fa per voi. Il termocamino è dotato infatti di sistemi di automatizzazione e di controllo per le anomalie.
Termocamino ad aria o ad acqua?
Esistono due tipologie di termocamini, che si distinguono per il mezzo attraverso cui viene diffuso il calore all’interno degli ambienti domestici.
Il termocamino ad aria ha un funzionamento simile a quello tradizionale, in quanto il calore generato dalla combustione scalda dell’aria, che viene diffusa all’interno della casa.
La differenza sta proprio nell’efficienza con cui svolge questa operazione. L’aria riscaldata, infatti, non viene dispersa direttamente nell’ambiente in cui si trova il camino, ma si riscalda all’interno di un’intercapedine, da cui viene distribuita attraverso apposite bocchette e canalizzazioni che mandano il calore a tutti gli ambienti di casa.
funzionamento di un termocamino ad aria e il suo flusso di combustione
Nell’immagine è possibile vedere il funzionamento di un termocamino ad aria e il suo flusso di combustione
Questa tipologia di camino è molto efficiente, ma nel caso lo si scelga è importante considerare che tende a seccare l’aria degli ambiente domestici, per cui è preferibile dotarsi di deumidificatori.
Inoltre, installando un termocamino ad aria, sarà necessario mantenere anche un impianto per la produzione di acqua calda sanitaria.termocamino ad aria si integri perfettamente con l’ambiente domestico. Al contrario, con i termocamini ad acqua, è possibile sostituire l’impianto tradizionale, in quanto questa tipologia è in grado di produrre anche acqua calda sanitaria.
Il calore prodotto dal processo di combustione viene utilizzato per riscaldare dell’acqua, che può alimentare il riscaldamento a pavimento o i termosifoni.
Il funzionamento interno di un termocamino ad acqua
Il funzionamento interno di un termocamino ad acqua
Infatti, attraverso degli scambiatori, il termocamino viene collegato all’impianto e con appositi kit, è possibile anche produrre acqua calda sanitaria.
Il vantaggio principale dei termocamini ad acqua è ovviamente la possibilità di produrre calore e acqua calda con un unico strumento, che si presenta come una valida alternativa alle caldaie.
collegamento del termocamino ad acqua con gli ambienti domestici
Nell’immagine viene illustrato il collegamento del termocamino ad acqua con gli ambienti domestici
Nel termocamino ad acqua è presente un serbatoio che consente di avere acqua calda per tutto il tempo che si desidera: questo particolare strumento è pensato per mantenere l’acqua sempre a temperatura e dunque non dover costantemente riscaldarla,
I costi di un termocamino
I costi sono abbastanza elevati e spesso ostacolano la scelta d’acquisto. In realtà, il costo del termocamino viene velocemente ammortizzato una volta che l’impianto è stato messo in funzione, grazie al risparmio di energia che comporta anche un bel risparmio in bolletta.
I prezzi dei termocamini partono da circa 1200-1500 euro e possono arrivare anche a diverse migliaia di euro, ma con un costo medio di circa 2500 euro si possono acquistare prodotti di ottima qualità. A questo si aggiunge il costo del combustibile, che può essere legna o pellet.
Parte dei costi sostenuti nell’acquisto di termocamini è dovuta anche all’installazione dell’apparecchio, che deve essere effettuata da un esperto del settore, che rilascerà una certificazione che ne attesta la conformità.
Tra il termocamino ad aria e quello ad acqua, il secondo ha un costo maggiore, ma offre più vantaggi in termini di prestazioni. Entrambe le tipologie, comunque, permettono un notevole risparmio energetico.
Utilizzare la legna come combustile comporta un risparmio del 60% rispetto al “tradizionale” sistema di riscaldamento a gas. Il pellet invece vi consentirà di risparmiare fino al 40%: in ottica di risparmio e riqualificazione energetica si tratta della scelta giusta da prendere in considerazione.
Un’altra soluzione alternativa al riscaldamento tradizionale ma ugualmente sostenibile è data dal camino solare, sistema che riscalda gli ambienti domestici basso impatto energetico.
Ecobonus 110%: uno per uno tutti i lavori agevolati e chi può ottenere gli sconti
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei due decreti attuativi (Dm 6 agosto 2020 – Requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e Dm 6 agosto 2020 – Requisiti delle asseverazioni per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici) va a regime il meccanismo del superbonus 110% introdotto dal decreto Rilancio (Dl 34/2020, convertito dalla legge 77/2020).
La possibilità di avere uno sconto immediato in fattura, in alternativa alla cessione del credito alle banche , è di gran lunga l’elemento che attira di più l’attenzione: per la prima volta una detrazione fiscale arriva a coprire interamente il costo dei lavori. La detrazione si recupera in 5 anni e si applica alle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Vediamo allora chi ha diritto al superbonus 110%, e come lo si può ottenere, nelle due versioni ecobonus e sismabonus.
Cosa rientra nell’ecobonus al 110 per cento
Sono agevolati gli interventi di seguito elencati e indicati dalla normativa come lavori trainanti:
– interventi di isolamento termico (che coinvolgano almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio)
– sostituzione dell’impianto termico con un impianto ad alta efficienza (la norma permette di scegliere tra diverse tecnologie:
° caldaie a condensazione
° pompe di calore
° micro-cogenerazione
°sistemi ibridi e così via
I massimali di spesa cambiano a seconda del tipo di intervento e di edificio, come vedremo più avanti.
Quando si esegue almeno uno di questi lavori “trainanti” – cioè la coibentazione o l’intervento sull’impianto termico – si può avere la detrazione del 110% anche per le opere agevolate con l’ecobonus ordinario (sono i cosiddetti lavori “trainati”): ad esempio, la sostituzione degli infissi o l’installazione di schermature solari.
Inoltre, il decreto Rilancio ecobonus sismabonus permette di abbinare ai lavori “trainanti” – sempre al 110% – anche i seguenti lavori:
– installazione di impianti fotovoltaici, eventualmente con sistemi di accumulo
– colonnine per la ricarica delle auto elettriche
Il superbonus sui lavori “trainati” si recupera in 5 anni. Le spese per i lavori “trainati” devono essere sostenute tra la data di inizio e di fine degli interventi “trainanti”.
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I requisiti per l’ecobonus al 110%
Per accedere all’ecobonus al 110% bisogna migliorare di due classi energetiche l’efficienza dell’intero edificio (ad esempio, una casa monofamiliare o un condominio) o della singola unità immobiliare su cui si interviene, se si tratta di una unità che sia funzionalmente indipendente e abbia un accesso autonomo dall’esterno (ad esempio, una villetta a schiera).
Inoltre, le persone fisiche che eseguono gli interventi di ecobonus 110% trainanti e trainati possono applicarli al massimo su due unità immobiliari. Con l’avvertenza che i lavori eseguiti a livello condominiale non contano, quindi non “consumano” il limite di due unità; inoltre, per il sismabonus 110% non c’è nessun limite quantitativo.
Asseverazioni, documentazione e altri oneri
Per l’ecobonus 110% è necessario un set documentale piuttosto pesante. Servono:
1) l’Attestato di prestazione energetica (Ape) pre e post intervento, redatto nella forma della dichiarazione asseverata;
2) una asseverazione redatta da un tecnico abilitato con cui si garantisce che i lavori rispettano i requisiti prestazionali con cui si certifica che le spese sono «congrue» (cioè, non gonfiate, seguendo i criteri fissati dal Dm Requisiti 6 agosto 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 ottobre). Questa asseverazione dovrà essere trasmessa all’Enea secondo le istruzioni che saranno diramate dal ministero dello Sviluppo economico;
3) il visto di conformità rilasciato da un commercialista, Caf o intermediario abilitato, quando si sceglie la cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura.
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Limiti di spesa ecobonus 110 per i lavori trainanti
I limiti di spesa per l’isolamento termico su cui calcolare la detrazione del 110% sono:
– 50mila euro per edifici monofamiliari o unità immobiliari “indipendenti”;
-40mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari per i condomìni che hanno da 2 a 8 unità
– 30mila euro negli edifici composti da più di 8 unità.
Per l’intervento sugli impianti termici il limiti di spesa sono i seguenti:
– 30mila euro per gli edifici monofamiliari o “indipendenti”;
– 20mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari nei condomìni fino a 8 unità;
-15mila euro nei condomìni oltre le 8 unità
Sostituzione delle finestre e detrazione 2020
Il cambio degli infissi rientra nell’ecobonus al 110% in 5 anni solo se abbinato a lavori “trainanti” (cappotto o impianto termico). E questo – nota bene – anche se i lavori “trainanti” sono quelli eseguiti dal condominio. Attenzione ai limiti numerici, però: se una persona possiede tre alloggi in un condominio, secondo le Entrate avrà l’ecobonus al 110% su tutti e tre gli appartamenti per le parti comuni, mentre per i lavori nelle singole unità ne potrà agevolare solo due.
Se invece il cambio delle finestre è eseguito da solo beneficia della detrazione del 50% in 10 anni (sia come ecobonus sia come ristrutturazione edilizia) e in entrambi i casi si può chiedere lo sconto immediato in fattura o effettuare la cessione del credito d’imposta alle banche o ad altri soggetti;
Cosa rientra nel sismabonus 110 per cento
Il decreto Rilancio aumenta al 110% anche il sismabonus ordinario, che agevola gli interventi di messa in sicurezza antisismica delle abitazioni e degli edifici produttivi in zona di rischio sismico 1, 2 e 3. Non è agevolata la zona 4, la meno pericolosa in cui ad esempio ricade tutta la Sardegna.
Il decreto Rilancio non chiede di migliorare la classe di rischio sismico dell’edificio, ma un tecnico abilitato dovrà asseverare l’efficacia dei lavori alla riduzione del rischio sismico (Dm 58/2017) e la congruità delle spese. Anche in questo caso serve il visto di conformità in caso di cessione o sconto in fattura, e il professionista che apporrà il visto verificherà anche l’asserverazione.
La spesa massima è la stessa del sismabonus “base”: 96mila euro per unità immobiliare. Al sismabonus 110% si può abbinare – sempre con detrazione al 110% – l’installazione di pannelli solari fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Il condizionatore e la caldaia
L’installazione di un nuovo condizionatore non ha il 110% in quanto non agevolata dall’ecobonus ordinario, ma dalla detrazione del 50% sui lavori edilizi, recuperabile in 10 anni.
Discorso diverso per la sostituzione della caldaia: è un intervento potenzialmente “trainante”, ma solo se si rispettano tutti i requisiti fissati dal decreto Rilancio; altrimenti, beneficia dell’ecobonus al 65% o al 50% (se caldaia a condensazione in classe A, a seconda del tipo di modello) o della detrazione ordinaria del 50% (se rientra nella sola manutenzione ordinaria). Sia nel caso della caldaia che del condizionatore c’è la possibilità dello sconto immediato in fattura e della cessione del credito.
Chi ha diritto all’ecobonus e sismabonus 110 per cento
Il decreto Rilancio agevola i lavori eseguiti da:
1) condomìni (intendendo che sono agevolati tutti i possessori di unità nel condominio, così come gli inquilini, se sostengono le spese, mentre non sono agevolate gli edifici composti da più unità possedute da un unico proprietario);
2) persone fisiche che agiscano come privati;
3) Istituti autonomi case popolari (per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022);
4) cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
5) Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale iscritte nei registri;
6) associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nei registri del Coni ma solo per lavori sugli spogliatoi.
Imprese e professionisti sono agevolati solo in caso di interventi su parti comuni condominiali: ad esempio, quando una società possiede un appartamento in un condominio in cui si fanno lavori agevolati al 110 per cento. Il superbonus può spettare anche per unità non abitative (ad esempio negozi o uffici) ma solo – dicono le Entrate – se più di metà della superficie dell’edificio è occupato da unità residenziali; altrimenti le unità non abitative non sono agevolate dal superbonus.
Cessione del credito alle banche e sconto immediato
Il decreto Rilancio consente di cedere il credito d’imposta del 110% a fornitori, banche, intermediari finanziari e altri soggetti. Il provvedimento attuativo delle Entrate è stato diramato l’8 agosto, mentre l’apertura del canale per la comunicazione telematica delle opzioni (cessione o sconto in fattura) è fissata per il 15 ottobre. Le principali banche e assicurazioni, oltre alle Poste, hanno attivato o annunciato offerte per l’acquisto dei crediti d’imposta. Le Entrate hanno chiarito che il superbonus può essere ceduto anche a soggetti privati non legati al cantiere che ha dato luogo all’intervento (familiari, imprenditori e così via).
Lo sconto immediato in fattura è invece praticato dal fornitore che offre di eseguire un certo intervento in cambio di una riduzione del corrispettivo che può arrivare fino ad azzerare il prezzo nel caso del 110 per cento. Il fornitore cede poi il credito alla banca per farsi finanziare i lavori.
Il decreto Rilancio prevede la cessione alle banche e lo sconto immediato non solo per il 110% ma anche per altre detrazioni sui lavori, con la sola eccezione del bonus mobili 2020 e del bonus giardini 2020 , ai quali le detrazioni non si applicano.